Ha vissuto al Castello della Manta infanzia e adolescenza. Il suo occhio si è educato al bello, quello di rango. Ha sperimentato cosa significhi camminare “a piedi nudi nel parco” e quel contatto con la madre terra le è rimasto. Il legno è per lei magnetico: attrae il suo sguardo e in esso lei vede le forme. Si chiama Stefania Larovere. Dopo la laurea alla Scuola di Amministrazione Aziendale, ha capito che il suo richiamo non era l'impresa, ma la natura. Vive in una borgata sopra Rossana, in Val Varaita, con famiglia e cani.
Crea gioielli e lampade in legno.
L’infanzia e l’adolescenza nel Castello di Manta
“I miei genitori ne erano i custodi. Ho avuto il privilegio di vivere in un contesto che mi ha dato sensibilità e apertura al senso del bello” Da donna manager ad artigiana “Dopo la laurea e specialità in sistemi qualità ho lavorato sia nel privato che nel pubblico. Sino a quando mi sono messa in discussione. Tornando a casa mi sembrava povero il risultato della giornata. Ricco professionalmente ma non mi sentivo a mio agio. A quel punto è intervenuto il corpo imponendomi uno stop. Durante quel periodo, il mio compagno Alberto mi ha regalato un attrezzo per lavorare il legno: è stato il mio inizio. Ho creato un anello. Piacque molto. Ricordo gli apprezzamenti delle amiche. Così mi sono messa a sperimentare”
Le essenze e i gioielli
“Si tratta spesso di un pezzo di legno in cui mi imbatto a passeggio nei boschi. Quasi sempre è un particolare che mi ispira: la forma, il colore, una sfumatura. E su quella intuizione interviene la mano. Mi piace pensare che il legno abbia qualche cosa da dire, e possa continuare la sua vita, anche caduto a terra”
Cosa si prefigge
“Vorrei che questa attività diventasse un lavoro. Espongo in eventi e manifestazioni. Due sorelle di Borgo San Dalmazzo, che hanno un colorificio e che amano i miei gioielli, li espongono nelle lorovetrine. Tra latte di vernice e cere. E questo mi diverte molto.”
Marzo 2015 – La Stampa Cuneo. Di Giovanna Foco.